Il cibo è molto più di semplice nutrimento: è legato alle emozioni, ai ricordi, alle relazioni. Ma cosa succede quando il rapporto con il cibo diventa fonte di sofferenza?
I Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione, riconosciuti dal DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), si caratterizzano per un'alterazione persistente delle abitudini alimentari che può compromettere severamente salute fisica e benessere psicologico.
Oltre ai più noti disturbi alimentari – Anoressia e Bulimia nervosa – esistono altre forme meno conosciute, ma altrettanto invalidanti:
Ψ la Pica, che consiste nella persistente ingestione di una o più sostanze non commestibili, come stoffa o metallo, per un periodo uguale o superiore ad un mese
Ψ il Disturbo da ruminazione
Ψ il Disturbo evitante o restrittivo dell'assunzione di cibo
Ψ il Disturbo da alimentazione incontrollata.
Riconoscere il problema è il primo passo, ma chiedere aiuto è quello decisivo: guarire in autonomia da un disturbo alimentare, senza il supporto di un professionista specializzato, infatti, non sempre è possibile.
Per questo, le linee guida sui DCA del Ministero della Salute raccomandano un approccio multidisciplinare che coinvolga psicologi, nutrizionisti e medici.
Se il cibo è diventato un'ossessione, un'ansia o una gabbia, non sei solo/a. Un percorso psicologico può aiutarti a ritrovare equilibrio e serenità.